Dopo aver letto l'articolo del prof sullo strumento "internet" direi che una cosa che mi ha colpito e sulla quale sono stata portata a riflettere più di una volta da quando utilizzo internet è che indubbiamente, anche se rappresenta un'opportunità straordinaria per le nuove generazioni per esprimersi, conoscersi e conoscere, crescere e collaborare col resto del mondo in pochi click, in realtà non fa che allontanarle da ciò che, a parer mio, ha caratterizzato i secoli precedenti: la capacità di ascoltare e di interagire nella realtà con le altre persone.
Per quanto riguarda la mia modesta esperienza online, ho avuto modo di rendermi conto di quanto sia diventato più facile conoscere persone, parlarci e farsi conoscere tramite chat e social network piuttosto che interagire semplicemente col compagno di banco a scuola..
"Coltivare le connessioni" è il titolo dell'articolo ed è questo che dovremmo fare, ma non nel senso di connessioni virtuali, bensì reali. Non che io pensi che internet e lo scambio di informazioni non siano parte della realtà di ogni giorno, ma è anche vero che molto spesso le persone vivono internet come una realtà parallela, molto più facile e senza troppi rischi.
Perchè esporsi davanti a tante persone e a tanti giudizi diversi per quello che si è veramente, quando ci si può nascondere dietro a un nick e uno schermo?
E non è solo di comunicazione tra esseri umani che si parla, ma con l'intero mondo che ci circonda. Siamo troppo impegnati a circondarci di "cose", macchine ingegnose che ci dovrebbero (in teoria ahimé) semplificare la vita, cellulari, computer, lettori mp3 ect.. e quando si tratta di regalare 5 minuti del nostro tempo a un vecchio ormai troppo solo o ad aiutare il nostro pianeta (perchè è anche di questo che si parla), il tempo ci sembra invece così prezioso da non poterlo concedere.
Tuttavia non voglio essere ipocrita, io da brava 20enne del mio tempo, sono la prima a immergermi in questa nuova tecnologia, a passare molto del mio tempo online cercando di ampliare gli orizzonti e di colmare le lacune e poi... e poi mi scordo di chiamare mio nonno che, solo, a 80 km da qua aspetta ogni giorno una mia telefonata..
Forse la scuola dovrebbe saperci re-indirizzare verso la giusta direzione; riuscire a stare al passo coi tempi, sfruttando ciò che l'ingegno dell'uomo ci offre senza però dimenticare ciò che cultura, tempo e tradizioni ci hanno insegnato per millenni.
E forse proprio da questo connubio tra tradizione e sviluppo, chiamiamolo "tecnologico", potrebbe venir fuori il giusto approccio a questo straordinario mezzo di comunicazione.
"..stare online per crescere, per apprendere, in un processo dove colui che apprende è il protagonista che dà forma al proprio ambiente di apprendimento in funzione del progetto che si è prefisso.."
sabato 18 aprile 2009
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